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23/06/2025

Verrebbe voglia di abbracciarli tutti!

 
È recente la notizia che la direzione della Casa Circondariale di Bancali ha segnalato il collega Flavio Rossi Albertini, insieme con la collega Maria Teresa Pintus, al Consiglio di disciplina per una condotta tenuta durante il colloquio in carcere con un loro assistito al 41-bis: gli avrebbero stretto la mano e lo avrebbero baciato sulle guance per accommiatarsi.
 
Ogni difensore si contiene con i propri assistiti come meglio crede, nei limiti del decoro personale e delle circostanze, ma la segnalazione del gesto come illecito disciplinare desta sgomento perché appare figlia della idea retriva e inaccettabile che il detenuto non sia più un uomo e che per questo non sia degno di nessuna manifestazione di umanità. Nemmeno quando, come in questo caso, sottoposto al regime di cui all’art. 41-bis o.p., egli è privato di qualsiasi contatto fisico e dialogico con chiunque per 23 ore al giorno e per tutto il tempo della detenzione: anche le mani della moglie o dei figli, che incontra attraverso un vetro, diventano per lui soltanto l’alienante ricordo di un contatto passato.
 
Per questa ragione, la Camera Penale di Roma, mentre esprime gratitudine alla Giunta di UCPI che con delibera del 22 giugno ha manifestato immediatamente lo sconcerto dei penalisti italiani, stigmatizza la segnalazione come fantasiosa e inappropriata e invita tutti i propri soci per i prossimi trenta giorni ad abbracciare ogni assistito che lo accetti in ogni luogo in cui accada di incontrarlo (tribunale, carcere, studio) per rivendicare in questo modo la profonda umanità e l’empatia che sono esse stesse cifra del mandato professionale e denunciare al contempo intenti deumanizzanti che rischiano invece di deumanizzare soltanto chi li pratica.
 
Il Direttivo della Camera Penale di Roma

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