Mafia Capitale, la CPR conferma l’astensione per il 9 novembre

La Camera Penale di Roma

PRESO ATTO

che, con provvedimento del 26 ottobre 2015, il Presidente della Decima Sezione Penale del Tribunale di Roma ha sostanzialmente modificato il suo precedente provvedimento 28 .9.2015 che, nel processo cd “Mafia Capitale“, disponeva – indiscriminatamente per tutti gli imputati detenuti – la partecipazione solo a distanza, mediante videoconferenza;

che , in relazione a tale ultimo provvedimento, la Camera Penale di Roma aveva proclamato l’astensione dalle udienze del 9,10,11 e 12 novembre 2015, ritenendo che esso si traducesse obiettivamente in un’ inammissibile e totale annichilimento del diritto di difesa degli imputati;

che quel provvedimento infatti applicava l’art. 146 bis norme di attuazione cpp in maniera impropria, in un processo non a caso caricato di valore simbolico da una mirata campagna mediatica;

che quel medesimo provvedimento rappresentava una esemplare anticipazione della riforma dell’art. 146 bis in corso di approvazione, comportando la definitiva scomparsa – anche fisica – dell’imputato dal processo;

che la modifica di quell’iniziale provvedimento costituisce un innegabile ripensamento di quella originaria intenzione, smentendo quanto pubblicamente sostenuto dalla Giunta romana dell’A.N.M. nel comunicato diffuso il 14 ottobre 2015;

che tale rimodulazione rappresenta altresì la più evidente smentita delle calunniose aggressioni rivolte ai penalisti romani ed alla Camera Penale di Roma, di essersi posti al soldo di Mafia Capitale, fino a tacciarli come “cani sciolti” dai capi della ipotizzata associazione mafiosa;

RILEVATO

che per tali ragioni la intervenuta modifica di quel provvedimento rappresenta senz’altro un riconoscimento della validità delle ragioni che avevano determinato la Camera Penale a proclamare ben quattro giorni di astensione dalle udienze;

che l’UCPI e numerose Camere Penali Territoriali hanno manifestato con forza il sostegno, l’apprezzamento e l’adesione alla iniziativa della Camera Penale di Roma;

CONSIDERATO

che il nuovo provvedimento adottato dal Presidente della Decima Sezione Penale del Tribunale è comunque informato alla idea, del tutto inaccettabile, che l’esercizio della giurisdizione – finanche nella fase della organizzazione della udienza e della partecipazione dell’imputato al processo – debba piegarsi alle esigenze della Amministrazione penitenziaria per di più così come dettate dall’Ufficio di Procura;

che, ferme restando le prerogative tecniche dei difensori degli imputati in quel processo, la Camera Penale di Roma deve esprimere la propria ferma censura rispetto alla introduzione di simili prassi, in aperto contrasto con i principi basilari del “giusto processo”;

che, da un lato, l’obiettivo riconoscimento della fondatezza delle ragioni della proclamata astensione e, dall’altro, le perduranti preoccupazioni derivanti dalla lettura del nuovo provvedimento adottato, impongono una rimodulazione delle forme della protesta già proclamata;

che, in ogni caso, se questa doveva essere considerata l’anticipazione per via“giudiziaria” di un assetto normativo che permetta l’ espropriazione del sacrosanto diritto dell’imputato detenuto a partecipare alle udienze del proprio processo, deve essere chiaro che di fronte ad iniziative legislative di identico segno la risposta dell’avvocatura penalista sarà nel senso della intransigente difesa di un diritto che si pone come cardine del “giusto processo”;

DELIBERA

Anche all’esito del dibattito assembleare, di confermare la astensione dalle udienze penali nel Foro di Roma per la sola giornata del 9 novembre 2015 e di darne le dovute comunicazioni di legge.

Provvedimento del Tribunale 28.9.2015

Ordinanza Tribunale 26.10.2015

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