Si terrà il 23 marzo a Roma (e non il 22 come precedentemente comunicato), la manifestazione nazionale sui temi dell’astensione indetta dall’Unione delle Camere Penali Italiane.
La fondamentale manifestazione si svolgerà presso la Sala Unità d’Italia della Corte d’Appello di Roma, in Via Antonio Varisco n. 3, per confrontarci e sviscerare tutte le motivazioni inerenti l’astensione dalle udienze e da ogni attività giudiziaria nel settore penale nei giorni 20, 21, 22, 23, 24 marzo 2017.
Il confronto intende evidenziare e dibattere sulle principali motivazione dell’astensione:
… che la natura schizofrenica del progetto di riforma, introduce modifiche capaci di mortificare in profondità principi e garanzie fondamentali.
…che l’Avvocatura, consapevole del proprio ruolo, ma anche della propria responsabilità, ha ritenuto necessario ed utile sviluppare ogni possibile interlocuzione con la politica, inducendo in più occasioni il Legislatore a rinunciare alla introduzione di inutili e pericolosi istituti e a rivisitare alcune modifiche del sistema processuale, anche respingendo proposte avanzate con forza dalla Magistratura.
…che le modifiche del sistema processuale avanzate dalla Magistratura sono oggetto di pressante campagna mediatica soprattutto sul tema della prescrizione.
…che allungare la prescrizione (attraverso lo sproporzionato aumento delle pene edittali ed attraverso gli irragionevoli meccanismi della sospensione) significa dilatare indebitamente i già troppo lunghi tempi del processo, violando la presunzione di innocenza, il diritto alla vita degli imputati e la dignità delle persone.
…che è necessario, infine, svelare l’uso della prescrizione come un sapiente strumento attraverso il quale la Magistratura esercita un potere incondizionato sul processo, facendo quotidianamente della prescrizione un uso surrettizio e strumentale, esercitando di fatto una incontrollata ed arbitraria discrezionalità dell’azione penale.
…che la proposta estensione del “processo a distanza” ai processi penali con detenuti, produce lo snaturamento del processo attraverso una pericolosa adozione di criteri meramente efficientistici che appaiono del tutto estranei alla natura democratica e liberale del modello accusatorio, ed in manifesta contraddizione con i principi costituzionali e convenzionali del giusto ed equo processo.
Ci confronteremo e dibatteremo proattivamente su questi temi…