Oltre 170 tra studenti e docenti delle scuole romane hanno partecipato al Convegno della Camera Penale di Roma, dell’Osservatorio delle Camere Penali per l’attuazione del protocollo Miur e dell’AIC, l’associazione dei costituzionalisti svoltosi oggi a Roma presso l’aula Occorsio del Tribunale penale.
All’evento, moderato dall’avvocato Cinzia Gauttieri , Responsabile dell’osservatorio, hanno partecipato il Presidente CPR Cesare Placanica, il Segretario dell’Ucpi Francesco Petrelli, il Presidente emerito della Corte Costituzionale Giovanni Maria Flick, il Direttore delle Biblioteche di Roma Paolo Fallai e dalla Professoressa Paola Marsocci, docente di Diritto Costituzionale presso La Sapienza di Roma.
“La giustizia non si taglia mai di netto tra il bianco e il nero ma si deve guardare ad ogni aspetto con cautela e l’avvocato deve contribuire assieme al giudice all’esercizio della giustizia. L’avvocato si deve occupare di assicurare i diritti di tutti e non solo del proprio cliente. Capire le ragioni dell’altro è il fondamento del comune vivere insieme. Il dialogo nel rispetto reciproco è il fondamento della democrazia. Questo discorso si chiama solidarietà e gli avvocati, nel compito di difendere i diritti, hanno il compito di assicurare i diritti degli altri soggetti. Giovanni Giolitti diceva che le leggi per gli amici si interpretano e per gli altri si applicano. Si tratta di trovare un equilibrio sia nello specifico che in termini generali come operatore di giustizia. La Corte costituzionale è stata spesso criticata per le sue incursioni rispetto alla politica parlamentare ma è nata proprio per controllare il Parlamento. Il giudice ha in mano il calepino delle regole fondamentali e controlla se le regole vengono rispettate dal legislatore. La nostra Costituzione è stata scritta con semplicità incredibile” ha dichiarato Giovanni Maria Flick. Circa il ruolo dei media, l’ex ministro ha poi aggiunto: “il buon giornalista risponde a 5 domande: Chi ha scritto la costituzione, che cosa ha scritto, quando è stata scritta, dove è stata scritta e perché è stata scritta. 1) scritta da popolo italiano in quel determinato momento storico.
2) contiene i principi fondamentali della nostra società, alcuni sono il cardine de vivere insieme articolo 1 sul diritto e dovere di lavorare. La costituzione afferma che il Paese si fondi sul lavoro. Altra norma è quella dei doveri inviolabili di solidarietà sociale: doveri nei confronti dei cittadini e dello Stato. Poi c’è la parte dedicata all’organizzazione dei poteri della repubblica. 3) è stata scritta in un Paese come l’Italia che aveva appena finito il suo percorso per l’unità anche in modo problematico, un paese che si trascinava questioni enormi non ancora risolte: quella femminile – quella Romana – quella meridionale. 4) la Costituzione venne emanata in un momento particolare: quando il paese era distrutto dopo il fascismo, il giorno dopo la sconfitta nella seconda guerra mondiale e dopo la guerra civile: le costituzioni nascono con il sangue diceva Calamandrei. Nascono dalla sofferenza.5) perché è stata scritta: perché guardando al passato si può progettare un futuro diverso, quello che l’Italia è stato in grado di fare con la costituzione. Tiene presente il passato per progettare il futuro. La Costituzione è ancora valida oggi in un paese molto diverso da quello del periodo in cui è stata emanata, si pensi al lavoro e ai diritti del lavoratore: questa costituzione deve essere attuata completamente mentre oggi sembra attuata solo in parte. La Costituzione deve essere fatta vivere da ognuno di noi per la propria parte”
“Cosa c’entra un’aula del tribunale con la costituzione. Nell’aula di giudicano i criminali e che abbiamo a che fare noi cittadini con i criminali. l legame profondo che deve unire un popolo alle proprie leggi. La libertà è come l’aria e ci accorgiamo dell’importanza quando ci viene a mancare. Ogni costituzione è una polemica con il passato, poi c’è sempre lo sguardo al futuro delle libertà che va affermando. Calamandrei diceva che la costituzione assomiglia a un organismo vivente: la scuola è un organo costituzionale perché costruisce una collettività. La scuola assomiglia agli organi deputati alla fabbricazione del sangue. La formazione come circolazione delle idee. Non dobbiamo prevedere il futuro ma gli strumenti critici per la conoscenza” ha dichiarato il Segretario delle Camere Penali Francesco Petrelli.
Un orgoglio che la Costituzione sia stata approvata nel 1948, un anno prima della dichiarazione universale dei diritti umani. Secondo motivo di orgoglio sono il lavoro dei nostri costituenti, appartenenti a partiti diversi che si detestavano eppure in un solo anno e mezzo hanno scritto e votato con 458 favorevoli e 62 contrari. Una lezione di capacità di trovare elementi comuni nell’interesse della società. La Libertà non va data per scontata. Non c’è tempo per essere ottimisti e spensierati e non bisogna perdere di vista le conquiste ottenute. Questo è il tempo di essere democratici sempre in allarme” ha dichiarato il Direttore delle Biblioteche di Roma Paolo Fallai.