Pubblichiamo di seguito il testo dell’articolo del Vice Presidente della Camera Penale di Roma Vincenzo Comi pubblicato dal quotidiano Il Tempo in occasione del convegno promosso e organizzato dalla CPR del 23 marzo 2018
La grande farsa delle intercettazioni
Da Il Tempo del 21 marzo 2018
Si sta insediando il nuovo Parlamento. Lo scenario del futuro governo appare ancora imperscrutabile e incerto. Veniamo dall’ultimo anno di legislatura caratterizzato da novità importanti in materia penale e scandito dal rafforzamento del confronto tra Camere Penali e magistratura associata, fruttuoso metodo per migliorare – attraverso scelte condivise – l’efficienza del settore giustizia, efficienza non soltanto intesa in senso quantitativo ma anche in senso qualitativo e temporale (durata del procedimento penale). Veniamo anche dal tormentato dibattito per l’approvazione della riforma dell’ordinamento penitenziario ottenuto grazie all’impegno dei Radicali sostenuti dall’Unione delle Camere Penali.
I penalisti all’indomani dell’approvazione della normativa sulle intercettazioni telefoniche avevano replicato alla nota dei cinque procuratori della Repubblica trasmessa ai presidenti delle Commissioni Giustizia di Camera e Senato. I rappresentanti degli uffici delle Procure più importanti avevano scritto segnalando dal loro punto di vista le criticità della nuova normativa. E la risposta dei cinque omologhi presidenti delle Camere Penali di Roma, Torino, Milano, Firenze, Napoli e Palermo non si era fatta attendere.
Era stato un confronto tra gli addetti ai lavori a distanza: alcune criticità condivise e profonda diversità di vedute in relazione – in particolare – al captatore informatico così detto Trojan.
Siamo d’accordo: bisogna evitare le fughe di notizie sulle frasi intercettate fuori contesto. Ma non possiamo accettare le novità contenute nel decreto attinenti alle limitazioni delle trascrizioni dei brogliacci nonché ogni forma di cedimento al radicale divieto di intercettazione tra indagato e difensore. E inoltre non si comprende perché al difensore – che ha pieno diritto ad avere la copia delle registrazioni su supporto idoneo alla riproduzione dei dati – sia precluso il diritto di avere copia dei verbali delle comunicazioni e conversazioni intercettate (brogliacci).
Oggi è arrivato il momento di raccogliere le questioni e chiedere pubblicamente un intervento legislativo di miglioramento della normativa, facendo arrivare il messaggio alle orecchie dei rappresentanti della politica. Il funzionamento del sistema nel rispetto delle garanzie dei cittadini è interesse di tutti e gli equilibri costituzionali del processo passano attraverso il costante confronto tra avvocatura e magistratura in specie su temi quali rapporto con politica e stampa.
Venerdì 23 marzo alle 12 a Roma si svolgerà l’incontro per mettere sul piatto le proposte di pubblici ministeri e avvocati penalisti sulle intercettazioni. Con un titolo provocatorio: UNA RIFORMA MIGLIORABILE?
C’è attesa per gli interventi degli ospiti nella consapevolezza che un impegno congiunto di avvocati e magistrati possa sensibilizzare il nuovo Parlamento e il futuro Governo.
I penalisti sono pronti al ruolo di interlocutori naturali sul punto come in generale su tutte le questioni della giustizia penale nella consapevolezza della funzione.
All’incontro, che si svolgerà presso l’aula Europa della Corte di Appello di Roma con inizio alle ore 12.00, interverranno per i saluti il presidente della Corte Luciano Panzani, il Procuratore Generale Giovanni Salvi, il presidente del Tribunale Francesco Monastero, il presidente del Consiglio delle Camere Penali Armando Veneto e la presidente ANM Lazio Roberta Di Gioia.
Seguiranno gli interventi dei Procuratori (Giovanni Melillo, Armando Spataro, Francesco Lo Voi, Giuseppe Creazzo e Alessandra Dolci) e degli avvocati (Monica Gambirasio, Attilio Belloni, Roberto Trinchero, Vincenzo Zummo, Luca Bisori) introdotti e moderati dal procuratore di Roma Giuseppe Pignatone e dal presidente della Camera Penale di Roma Cesare Placanica.
Il presidente UCPI Beniamino Migliucci e il presidente nazionale ANM Eugenio Albamonte tireranno le conclusioni, moderati da Giuliano Dominici componente del direttivo della Camera Penale di Roma.
Vincenzo Comi
Vice presidente della Camera Penale di Roma