Professione Pericolosa

Grande turbamento nella nostra comunità ha destato la condanna di un famoso collega per concorso esterno in associazione ex art.74 D.P.R.309/90.

Definito anche dalla stampa uno dei Principi del Foro Romano è sicuramente un professionista stimato, di lunga esperienza e che ben possiamo definire un galantuomo, a noi tutti noto per la sua amabilità e per la sua competenza.

Senza entrare nel merito del processo, che siamo certi troverà sicura e positiva definizione in appello, possiamo però dire che questa sentenza “stona” con la statura umana e professionale del collega e, allo stesso tempo, desta grande apprensione per il futuro dell’avvocatura penalista.

Sono infatti ormai innumerevoli le indagini che da tempo, e non solo nel nostro Foro, vedono coinvolta la figura del difensore; indagini spesso espletate in violazione delle garanzie costituzionali e procedimentali poste a tutela della funzione della difesa, con il ricorso ad intercettazioni ambientali e telefoniche disposte in violazione dei limiti normativi (art. 103 c.p.p.) o surrettiziamente giustificate da fantasiose imputazioni, spesso mutate in corso d’opera che, invece, quella attività intercettiva permettono.

La Camera Penale di Roma denuncia con preoccupazione tutto ciò: il pericolo reale, in parte già inverato, di indagini così occhiute sulla funzione difensiva è che si determini un clima di sospetto e intimidatorio nei confronti dell’avvocatura.

Vigileremo perché ciò non accada e continueremo nella nostra funzione senza condizionamenti di sorta.

 

Il Direttivo della Camera Penale di Roma

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